Gli "ORBI-tali". Senza nome, senza voce. Senza figli.

Come ha notato Giorgio M. Ghezzi, l'autore del libro "No, non abbiamo figli. L'amore ai tempi dell'infertilità", nella lingua italiana non esiste una parola per identificare le persone senza figli.

Nei secoli lontani si usava la parola "orbo (-a)" che significava una persona priva di qualcosa o qualcuno.

Guardiamo il dizionario: 
orbo [òr-bo]

Aggettivo:
1. Privo del senso della vista.
2. Privo, privato di una cosa o di una persona cara: stette la spoglia immemore (Manzoni); è rimasto orbo del figlio.

Sostantivo:
1. Chi è privo della vista, cieco.
2. Persona senza senno, senza giudizio.

Impressionante! Le persone senza figli le si immaginavano come tali da avere una disabilità oppure da non avere un giudizio.

Infatti, non esiste la terminologia per i concetti di essere senza figli per scelta, non per scelta, per l'infertilità, per aver perso un figlio o una figlia, per non aver trovato un partner giusto, per non essere stato pronto economicamente, per... per... per...

Ci sono mille modi per non diventare genitori. Mille facce di essere tali ORBI. 
Non ci sono parole per spiegare questa mancanza, questo vuoto nel cuore. Secondo gli psicoterapeuti questa sensazione è lutto. Si, si può sperimentare il lutto anche verso qualcosa che non hai mai avuto. In inglese si chiama "disenfranchised grief", in italiano si può spiegare come "lutto nascosto", "dolore senza diritto di voto".

Ecco. Persone senza nome sperimentano una sensazione senza averne diritto. Gli orbi-tali.

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